Era il 14 maggio 1992 quando la giuria del premio Calvino, promosso dalla rivista L'Indice e riservato ai giovani autori alla loro opera prima, proclama vincitori "ex aequo" il trentenne nuorese Marcello Fois con Picta e Mara De Paulis con Gilbert. Marina Jarre, uno dei giurati, riguardo a Picta dirà: "Mi piace e mi irrita, presuppone lettori esperti di pittura" mentre Nico Orengo ama "il modo romanzesco e avventuroso di raccontare l'arte". L'autore replicherà " E' un antiromanzo o un poliromanzo. Difficile? Chi legge deve lavorare, fare ginnastica .."
Nella sua opera Marcello parte dai ritratti dei pittori per soffermarsi poi sui rimandi che forniscono le loro opere.
E lui stesso fa un esempio: "Partendo da La caduta di Icaro di Bruegel il mio manoscritto sviluppo il tema della caduta passando attraverso le immagini televisive del carrista sovietico trascinato a terra dalla folla di Mosca e i fotogrammi della vicenda di Giuseppe Pinelli, caduto o fatto cadere dal quarto piano della questura di Milano".
... ce n'est qu'un début!


1 commento:
complimenti.
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