Nel 1999 esce una nuova edizione per i tascabili Einaudi. Questo è quanto dirà, nella nota finale, lo stesso autore "Quando ho iniziato a scrivere Ferro Recente non sapevo che sarei diventato uno scrittore. Forse è così che succede: uno ha una storia che gli urge, che preme per uscire, che vuole essere scritta e la scrive. In qualche modo Ferro Recente si è scritta da sola, con furia, con rabbia. Non è un buon metodo, non è un metodo che consiglierei, però è così che è successo. Non ho più provato lo stesso sentimento di fronte a una storia: la certezza che mi avrebbe condotto verso un viaggio senza ritorno".
Nella quarta di copertina la prefazione è affidata a Carlo Lucarelli: "Un delitto improvviso, apparentemente inspiegabile e inspiegabilmente feroce: due ragazzi aggrediti e massacrati mentre fanno benzina a un self-service sulla statale per Nuoro e poi "graziosamente" composti di fronte alla loro Alfa targata Bologna. Quindi una serie di avvenimenti intrecciati l'uno all'altro, echi, risonanze e collegamenti che vanno dagli anni Ottanta ai giorni nostri, dall'Emilia alla Sardegna, da storie di terrorismo a storie di sangue, passione, follia. E sotto, a rimbombare cupo e nascosto, un mistero, uno di quei misteri pericolosi di una terra sarda antica, muta e tagliente come il ferro, che solo autori che la conoscono e la amano e la odiano, come Marcello Fois, riescono a raccontare. Un mistero destinato a provocare altre morti. Ferro Recente è un romanzo bellissimo in cui l'orrore e la tensione della narrativa di genere si fondono alla coralità fatale di una vera e propria tragedia, una tragedia noir. Un romanzo di echi veloci e cupe risonanze, come quando si battono le nocche su una struttura di ferro lucida, complessa e ben costruita. E di colore nerissimo.
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