In un intervista rilasciata a Beatrice Bardelli e pubblicata sull'unione sarda il 13/03/2004 Fois parla di identità sarda e di storia e memoria della emigrazione. Alla domanda -Cos'è per lei l'emigrazione?- Risponde -Essere sardi fuori significa assorbire il meglio dell’altrove e farlo lavorare con il proprio meglio.-
E quando gli viene chiesto -Tornerà a vivere in Sardegna? - la sua risposta è -Probabilmente un giorno tornerò. Non abito in Sardegna ma vivo in Sardegna, vivo il mio essere altrove come se fossi in Sardegna. Sono presente ai dibattiti, dò sempre il mio apporto, ho deciso di non farne a meno. Invece ci sono persone che ci abitano ma non ci sono. -
Da leggere il saggio di Margherita Marras, "La sardità creola nella rappresentazione identitaria di Marcello Fois " in Narrativa -Rivista semestrale di italianistica del C.R.I.X. -Anno 2006 - N° 28 Gennaio
Questo saggio, che tratta soprattutto l'attività letteraria di Marcello Fois, si apre con un omaggio al cagliaritano Sergio Atzeni traduttore del romanzo di Patrick Chamoiseau "Texaco" e per questo considerato un anticipatore della creolità in Sardegna. La cultura creola viene messa in evidente risalto nel raffronto tra l'opera tradotta dall'autore ed il suo romanzo, postumo,"Passavamo sulla terra leggeri". Marcello Fois ha raccolto, più di altri, l'eredita del bilinguismo di Atzeni con i suoi scritti che si muovono in una sorta di complesso equilibrio linguistico che unisce il sardo all'italiano, dove la propria identità non viene rinnegata, ma analizza, messa in discussione ed infine rinnovata.
Pag. 119 - 134
Questo saggio, che tratta soprattutto l'attività letteraria di Marcello Fois, si apre con un omaggio al cagliaritano Sergio Atzeni traduttore del romanzo di Patrick Chamoiseau "Texaco" e per questo considerato un anticipatore della creolità in Sardegna. La cultura creola viene messa in evidente risalto nel raffronto tra l'opera tradotta dall'autore ed il suo romanzo, postumo,"Passavamo sulla terra leggeri". Marcello Fois ha raccolto, più di altri, l'eredita del bilinguismo di Atzeni con i suoi scritti che si muovono in una sorta di complesso equilibrio linguistico che unisce il sardo all'italiano, dove la propria identità non viene rinnegata, ma analizza, messa in discussione ed infine rinnovata.
Pag. 119 - 134
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